Uno dei regali peggiori che puoi fare è un percorso di coaching.
Gli altri sono:
– i cuccioli (canili e gattili sono pieni di amore in attesa, magari da anni),
– le gift card, soprattutto di pacchetti viaggio/enogastronomici (23 miliardi di dollari mai riscattati solo negli USA, leggi qui se vuoi approfondire), e
– i cofanetti di bagnoschiuma (alzi la mano chi non ne ha mai rifilato almeno uno a qualche collega per la riffa natalizia).
Il coaching è una pessima idea regalo perché:
⭕️ richiede un impegno di tempo e risorse, anche emotive, non indifferente: non è detto che le persone siano pronte;
⭕️ potresti non sapere se ci sono altri percorsi, come la psicoterapia, in atto; i due approcci non si escludono a vicenda ma, anche qui, la quantità di tempo ed energia potrebbe essere sufficiente solo per uno dei due;
⭕️ potrebbe sembrare paternalistico/parac%lo/ipocrita; della serie: lo regalo a te così la fatica la fai tu e non io. Ecco, qui magari chi ha bisogno del coaching potresti essere proprio tu 😉
E no, i percorsi aziendali non sono da considerare regali ma investimenti professionali, quindi il discorso è diverso e se vuoi parliamone. 😉
Unica eccezione a questa regola: la persona a cui vuoi regalare un percorso di coaching ha manifestato espressamente di volerlo fare E ha scelto da chi farsi seguire, quindi tu ti occupi solo del pagamento.
❓Ti hanno mai regalato il coaching? Se sì, come è andata?
❓Se te lo regalassero, come la vivresti?
Se ti va, ti aspetto nei commenti!