Quando si parla di stress e cambiamento, sembra un po’ di tornare al dilemma dell’uovo e della gallina.
Sappiamo che certi ritmi e abitudini sono fonte di stress, ma a volte anche la sola idea di mettere in atto delle modifiche ci appesantisce, quindi tiriamo avanti fra sospironi e weekend che durano sempre troppo poco…sperando che non arrivi il burnout.
Spesso poi facciamo fatica ad ascoltare le persone vicine, a casa o in azienda, che ci suggeriscono di rallentare, delegare, gestire meglio il nostro tempo…anzi, magari ci infastidiamo pure, perché non ci sentiamo capitə o prendiamo quei suggerimenti come critiche al nostro modo di organizzarci.
Col risultato che nulla cambia tranne lo stress, che aumenta
COSA CI SPINGE DAVVERO A CAMBIARE ABITUDINI?
Se c’è una cosa che ho capito, in anni di lavoro su di me e grazie alla professione che ho scelto, è che i cambiamenti più profondi partono sempre e solo da una scelta personale.
Nei casi peggiori, ci si decide finalmente a mettere mano alle priorità della vita, e quindi dell’agenda, dopo episodi gravi o eclatanti come:
– questioni di salute, nostra o di persone care
– una separazione di coppia o una scissione societaria (a volte le implicazioni economiche ed emotive di queste situazioni si assomigliano molto)
– un lutto, un fallimento, imprevisti estremi che compromettono l’operatività (eventi meteo catastrofici, incendi, terremoti, pandemie…)
Nei casi migliori, invece, sono occasioni più liete a farci riflettere e finalmente dedicare più cura alla nostra salute ed a come impieghiamo il nostro tempo; ad esempio:
– l’arrivo di una nuova vita o la partenza di un nuovo progetto
– l’inizio di una relazione, di coppia o professionale
– l’incontro con persone che ci ispirano, con la loro storia, testimonianza o stile di leadership, a mettere in discussione lo status quo
– la partecipazione a percorsi di formazione o coaching che toccano le corde giuste
RIDURRE LO STRESS: QUALCHE DOMANDA PER CAPIRE SE SI È PRONTI A CAMBIARE
Per come ho strutturato questa serie di post, adesso dovrebbe arrivare il suggerimento su come affrontare una conversazione su stress e cambiamento: il famoso “dillo così”.
Ma se concordi con quanto ho scritto fin qui forse avrai capito che, in questo caso ancora più che in altri, partire da sè è il miglior modo per dare l’esempio, e quello vale più di mille parole.
Ecco quindi qualche domanda che ti farei se ti avessi davanti in veste di coachee o di cliente, ad esempio per una consulenza nella tua azienda:
❓Quante priorità ti dai in una giornata?
❓Come distingui ciò che è urgente da ciò che è importante?
❓In base a cosa valuti l’efficacia della tua delega e della tua comunicazione?
❓Come sarebbe organizzata l’agenda della tua settimana ideale?
Ti aspetto nei commenti, oppure possiamo organizzare una call conoscitiva e riflettere insieme sulle tue risposte 😉