Senza parole

Se ti chiedo “come stai?” cosa mi rispondi?
Tendenzialmente “Bene”, giusto?
Oppure, a seconda di quanto tempo abbiamo, del grado di confidenza e della voglia che hai di essere sincera, la tua risposta potrebbe essere un pò più articolata.
Se venissi da me per una sessione di coaching, sicuramente ti chiederei di usare almeno 3 parole diverse

Il problema delle frasi di circostanza è che non solo mantengono una facciata che alla fine non piace a nessuno, ma potenzialmente ci privano dell’occasione di fare un check interno, e chiederci davvero “come sto”?

Inoltre, ci sono persone che, anche volendo, non saprebbero dirti come si sentono.
E non è necessariamente detto che siano persone poco istruite.
Sfortunatamente, a loro è mancata l’occasione di imparare un linguaggio emotivo che li mettesse nella condizione di descrivere la gamma di emozioni che provano a fronte delle circostanze che vivono.
Per lo stesso motivo, non sono in grado di comprendere neanche cosa provano gli altri.
E’ un disturbo chiamato ALESSITIMIA, e purtroppo è molto frequente nelle persone che abusano di sostanze, o che hanno comportamenti violenti.


ES-PRIMERE significa letteralmente “spremere fuori”: quando qualcosa ti si agita dentro, soprattutto se si tratta di rabbia, disagio o frustrazione, ma non hai i mezzi cognitivi per capire di cosa si tratta, non puoi neanche chedere aiuto.E’ come ritrovarsi bendati e legati su una macchina in movimento: sfido chiunque a non provare paura e a reagire, a seconda dell’indole, implodendo o cercando disperatamente di liberarsi con tutte le proprie forze.

Oggi quindi ti invito a dare un nome alle emozioni che provi, cercando il più possibile di evitare le generalizzazioni.
Non solo ti concederai di “buttare fuori”, ma magari aiuterai qualcun altro ad arricchire il proprio vocabolario emotivo, offrendogli la possibilità di dare un nome a quello che sente.
Se poi hai dei figli, aiutarli a comprendere (senza negare!) anche emozioni difficili come la rabbia, la gelosia o la malinconia è proprio d’obbligo affinchè diventino adulti sani ed equilibrati.

Quindi…come stai, oggi?  😉

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