Chiedere scusa: come farlo al meglio

Chiedere scusa: come farlo al meglio

28 Febbraio 2024

Chiedere scusa non sempre è facile.

Soprattutto quando ci accorgiamo (a posteriori) di aver avuto un comportamento superficiale, oppure di aver forzato la mano facendo leva su ruolo, gerarchia o autorità in azienda, con l’effetto di aver ferito o umiliato l’altra persona.

Ecco 10 dei modi peggiori per cercare di scusarsi e invece, di fatto, rischiare di ottenere l’effetto opposto:

1. mi avevano detto che eri una persona sensibile, ma non pensavo lo fossi così tanto

2. mi spiace se ti sei offeso/offesa, ma…

3. ho detto la stessa cosa a Tizio e non l’ha presa così male

4. non te la dovevi prendere, te l’ho detto per il tuo bene

5. la verità fa male, ma aiuta a crescere; con me ha sempre funzionato!

6. la prossima volta eviterò di dirti cosa penso, così non ci rimani male

7. dai, non dirmi che non hai capito che stavo scherzando

8. se con te parlo in modo così diretto è perché ci tengo

9. non si può più dire niente

10. non avresti dovuto fare/dire/rispondere così…lo sai che mi fa imbestialire e poi non ragiono più

Hai notato cosa hanno in comune quelle frasi, che le rendono così sbagliate?

👉 puntano ancora il dito sulla persona che abbiamo davanti, col risultato che lui/lei potrebbe mettersi ancora più sulla difensiva;

😤 non c’è una vera assunzione di responsabilità per l’accaduto, anzi, in qualche caso si accusa la controparte di aver provocato una reazione inappropriata;

🫀viene negata o addirittura ridicolizzata l’eventuale reazione emotiva, perpetuando stereotipi antiquati secondo i quali in azienda la rabbia è accettabile (anzi, sarebbe una dimostrazione di autorità!) ma la tristezza e il pianto no…quelli sono segnali di debolezza;

😔 non viene mai detto, semplicemente “mi dispiace, scusa”.

Una delle mie role model preferite, Maya Angelou, ha detto: “When you know better, you do better” 😊

Ecco quindi cosa puoi fare per chiedere scusa in modo autentico, senza ricorrere a toni sdolcinati o ad un linguaggio che non ti rappresenta.

esprimiti sempre in prima persona: ho pensato, ho detto, ho fatto…

riconosci il tuo comportamento E l’effetto che ha avuto; ad esempio: mi sono accorto di avere esagerato e ho capito di aver messo in discussione il nostro rapporto di fiducia

parla delle tue emozioni; ad esempio: questa discussione mi ha davvero rattristato/a, ci terrei molto a ristabilire l’armonia che c’era in precedenza

assumiti la responsabilità del tuo errore e impegnati a fare più attenzione; ad esempio: non avrei dovuto parlarti in quei toni in riunione, ero già in tensione ancora prima di entrare e me la sono presa con te. Mi impegnerò a gestire meglio i miei livelli di stress.

chiedi scusa. A volte, basta semplicemente questo!

Se sei un/a manager, quella della intelligenzaemotiva è competenza che non ti puoi più permettere di non avere.
Ne andrà di attraction e retention nei prossimi anni perchè, fidati, i ragazzi e le ragazze di oggi sono mille passi avanti su questo tema. Per fortuna 😅

E se non sai da dove partire, parliamone!

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